Abbiamo utilizzato questa rada provenendo da Salamina e prima di salpare per Kea.
Ci sentiamo davvero di consigliare questo bell'ancoraggio, dove tra l'altro abbiamo sostenuto un meltemi piuttosto teso.
La rada posta immediatamente a NW di Capo Sounion è molto comoda per sostare alla ruota in attesa di salpare alla volta delle Cicladi, o del Pireo.
Il paesaggio che si può ammirare, soprattutto al tramonto, dal promontorio sul quale sorge il Tempio di Poseidon, è veramente suggestivo e affascinante.
Provenendo da W le rovine del Tempio di Poseidon, ben visibili sul promontorio di Capo Sounion, sono cospicue.
La rada è ampia e ben ridossata dal meltemi e il fondo digrada abbastanza dolcemente verso il largo. Bisogna tuttavia prestare molta attenzione all'ancoraggio in quanto il fondale, costituito da un alternanza di chiazze di sabbia e alghe, in alcuni punti è un modesto tenitore.
Dato che le raffiche di meltemi possono essere anche molto forti, controllare che l'ancora abbia ben agguantato sul fondo.
Il posto migliore per ancorare è di fronte alla chiesetta, su un fondale di circa 5 metri, di sabbia chiara, buon tenitore in questo punto.
Noi stessi siamo arrivati nella rada con un NE rafficato di 25 nodi e abbiamo ancorato davanti alla chiesetta senza problemi, anche sotto raffica. Infatti siamo riusciti a calare l'ancora su una sacca di sabbia chiara, ben riconoscibile per la trasparenza dell'acqua.
Servizi a terra
A terra un hotel e due trattorie, una delle quali è proprio sulla spiaggia, ha molti tavoli e ospita i numerosi torpedoni di turisti che vanno a visitare il tempio.
Noi abbiamo scelto la seconda, che è sulla strada, in posizione un po' più sopraelevata rispetto alla prima, con una bella terrazza sulla baia, perchè ci è sembrata più tranquilla della precedente. Cena piacevole, di fronte ad uno scenario suggestivo.
A terra un piccolo negozio con provviste essenziali.
Per chi ha voglia di camminare, con una bella passeggiata panoramica di circa 3 Km., si raggiunge Legrena (a W rispetto a Capo Sounion).
Giunti a Legrena, si trova, sulla destra, un campo sportivo, si arriva fino al semaforo e si gira a destra: dopo qualche centinaio di metri si trovano alcuni negozi ben forniti ( panetteria, macelleria) e un bel banchetto di verdura e frutta.
A dir tutta la verità, andando verso Legrena, abbiamo anche cercato un taxi. Ne sono passati moltissimi, ma tutti già impegnati a portare i turisti dagli hotel al tempio di Poseidone, quindi nessuno si è fermato e la passeggiata è stata una scelta … obbligata!
Cosa vedere a terra
Assolutamente imperdibile è la visita alle rovine del tempio dedicato a Poseidon, il dio del mare.
Il sito archoelogico è posto in una posizione panoramica mozzafiato.
Se lo si vuole visitare senza troppi turisti, allora si può andare alla mattina.
Personalmente consiglio di andare a visitare il tempio al tramonto, quando i colori rossi e aranciati della sera e il diminuire del vento contribuiscono a conferire al tempio una carica quasi magica di suggestione mistica struggente che contagia tutti i visitatori, che finiscono per assistere in assoluto silenzio al calare del sole.
Il tempio di Poseidone sorge in una posizione veramente spettacolare, a 60 metri sul livello del mare e si affaccia come una balconata sul Mare Egeo, spesso spazzato dal meltemi.
Edificato nel 444 a.C. per volere di Pericle e sopra un precedente santuario del VI secolo d. C.
Originariamente possedeva 34 colonne, delle quali ne sono rimaste in piedi solo 15.
Anche il poeta inglese Lord Byron andò a visitarlo nel 1810, tant'è che ai piedi di una colonna è ancora possibile individuare la sua “firma” incisa nel marmo.
Avvicinamento a Capo Sounion
Provenendo da W (noi siamo arrivati da Salamina) e navigando sottocosta, in presenza di NE, si risente del formarsi di violente raffiche catabatiche che, soprattutto in avvicinamento dell'isoletta Nisis Patroklu (o Nisis Gaidhouronisi) si intensificano come forza e tendono a provenire da tutte le direzioni.
Quando ci stavamo avvicinando all'isoletta, degli amici che ci precedevano di circa un miglio, ci hanno avvisato di un forte ed improvviso rinforzo del vento, quindi abbiamo iniziato a ridurre, ma delle raffiche violente e provenienti da tutte le direzioni, ci hanno di colpo gonfiato la randa, che stavamo riducendo, rendendo la manovra più complicata del previsto.
Noi sconsigliamo il passaggio tra l'isoletta Nisis Patroklu e la terraferma, soprattutto in caso di meltemi, anzi il consiglio è di navigare in questa zona mantenendosi ad W dell'isolotto Nisis Patroklu, possibilmente un po' più al largo e prevedendo di ridurre per tempo la velatura, in presenza di raffiche catabatiche.
In caso di calma di vento, i portolani danno come praticabile il passaggio tra l'isoletta e la terraferma a patto di prestare attenzione a una secca rocciosa appena sotto la superficie dell'acqua che si trova al centro del passaggio, nella sua parte E, la cui posizione ho approssimativamente indicato sulla seguente immagine dal satellite.
Tenere anche conto del fatto che alcuni allevamenti ittici, la cui posizione può essere variabile, ostruiscono parzialmente il passaggio in alcuni punti.
In caso di vento di W-SW si può ancorare nella estremità NE dell'isolotto; nonostante la presenza di un allevamento ittico, c'è ancora posto per qualche imbarcazione.