Situata all’ingresso del Golfo di Patrasso, la cittadina di Messolonghi, con la sua laguna, costituisce un utile ridosso in caso di cattivo tempo quando si naviga tra la Grecia Ionica e Corinto.
La posizione del ridosso è molto particolare: infatti un bacino piuttosto ampio si apre alla fine di un lungo canale (di circa 3 miglia), circondato da bassi fondali e dragato a 6 metri.
L’ingresso del canale dragato è segnalato da una coppia di boe laterali fusiformi (rossa e verde).
Una volta arrivati di fronte all’ingresso si distinguono via via anche altre coppie di fanali che delimitano il canale fino a giungere all’insenatura N che ospita il marina e la banchina comunale.
La seguente mappa Navionics rappresenta appunto l'ingresso del canale. Per maggiori dettagli, andare al sito .
Avvicinamento, pericoli
Avvicinarsi all’ingresso del canale con rotta da S per evitare i bassi fondali che circondano l’ingresso del canale dragato.
In presenza di vento da E tende ad alzarsi un’onda corta e ripida, che rende poco visibili le boe che segnalano l’ingresso al canale.
In tal caso, provenendo da W, un utile riferimento è il faro bianco (cospicuo) posto sull’isolotto Ay Sostis.
Una volta entrati nel canale il mare si calma e si procede (con cautela) in mezzo ad una serie di particolarissime palafitte che costeggiano le rive del canale, fino a giungere al bacino circolare che si apre alla estremità N del canale.
Le possibilità di sostare si sono, per un certo periodo, drasticamente ridotte poichè il Marina di Messolonghi è stato sotto sequestro e non ha avuto più l'agibilità.
A partire dal 15 giugno 2019 pare che il marina sia nuovamente agibile.
Messolonghi Marina
VHF Ch 69
Il marina, situato situato nella parte NW del bacino, è di relativamente recente costruzione.
Si tratta di un marina discretamente attrezzato, che offre un ridosso da venti provenienti da tutte le direzioni.
In caso di NE cercare di ormeggiare all’interno del molo a T, perché i posti più esterni sono disturbati dalla maretta.
Servizi
Ormeggiatori.
Corpi morti rimandati in banchina (se ne trova qualcuno inutilizzabile perché la cima è tagliata…)
Tessera prepagata per consumi di acqua e corrente elettrica (questo sistema non è per niente comodo).
Servizi igienici e docce ( che si allagano quando si fa la doccia).
Il carburante viene consegnato da una piccola autobotte (tel. +30 26310 22763).
Nonostante i diversi inconvenienti segnalati e riscontrati, si tratta di un marina accettabilmente attrezzato e che consente un ridosso sicuro in caso di cattivo tempo, anche prolungato.
Per maggiori informazioni andare al sito (che forse è eccessivamente ottimistico nella descrizione del marina).
Banchina comunale
Prima di ormeggiare alla banchina comunale sarebbe opportuno chiedere l'autorizzazione alla Capitaneria di Porto di Messolonghi sul VHF Ch 12.
In caso contrario, passano comunque successivamente i guardia coste direttamente in banchina.
In alcuni casi, può essere che la Guardia Costiera dia il permesso di ormeggiare ai pontili del marina.
La cosa migliore è accostare alla banchina comunale di fianco, poichè la pessima tenuta del fondale non garantisce ormeggi sicuri di poppa o di prua.
In caso di venti da W, la banchina risente di una fastidiosissima risacca.
Un rubinetto d’acqua in banchina.
Attenzione a non lasciare la barca aperta e incustodita, perché i furti ad opera di rom che stazionano nella zona, sono frequenti.
Ancoraggio in rada
La profondità dei fondali (di circa 9 metri quasi ovunque nella rada) consentirebbe in linea teorica di ancorare dappertutto.
In realtà il fondo al centro della rada è ricoperto da un fitto e spesso manto algoso che non consente una presa sicura dell’ancora.
L’unico punto dove è possibile ancorare è immediatamente a SW del marina, dove approssimativamente indicato dal simbolo dell’ancora sulla precedente immagine dal satellite.
Controllare comunque con cura la tenuta dell’ancoraggio, perché la termica pomeridiana prevalente è piuttosto intensa, anche in caso di tempo buono.
Dove fare la spesa
Ampia scelta, in paese, di negozi e market per una spesa completa.
L’inconveniente è che sono piuttosto lontani dal porto.
Il paese è raggiungibile a piedi con una passeggiata di circa venti minuti, ma il rientro con la spesa è problematico.
Presso i pontili del porticciolo ubicato a NE del marina alcune barche da pesca vendono talvolta del pesce fresco locale.
Dove mangiare
A parte il ristorante presente in porto, in paese si trovano molti ristoranti, alcuni dei quali dall’aspetto molto turistico, da evitare.
Noi abbiamo pranzato bene, più volte, al ristorante/taverna Kokora (che credo significhi Il Gallo) tel. +30 26310 24377 oppure +30 6944 397934, che si trova in centro del paese.
Cosa vedere a terra
Una bella camminata fino a Tourlida, lungo la strada che costeggia il canale, consente di ammirare alcuni begli scorci sulla laguna, dove non è infrequente incontrare delle tartarughe marine.
Se poi, come è successo a noi, si è costretti a rimanere ridossati per qualche giorno a Messolonghi, vale davvero la pena di visitare le rovine della antica città greca di Iniades (Katochi), immerse in una cornice bucolica, in piena campagna su di una collina nei dintorni di Messolonghi.
Per raggiungere l’area archeologica credo che l’unica cosa sia affittare un motorino o una macchina (noi abbiamo approfittato di un passaggio da parte di un amico gentilissimo che tiene la barca a Messolonghi e che si è prestato a farci da guida).
Le rovine sono particolarmente interessanti perché comprendono i resti di un porto cantiere (unico nel suo genere) e di un teatro.
Cenni storici
La cittadina di Messolonghi assunse una grande importanza durante la Guerra di Indipendenza greca.
Fu più volte assediata, nel 1822, poi nel 1823 e infine fu costretta a capitolare alla fine del durissimo assedio del 1826-27.
Fu anche in seguito alla difesa eroica dei greci e al sostegno di Lord Byron alla causa greca, che l’opinione pubblica europea si mobilitò e le potenze europee intervennero in difesa della Grecia.
Lord Byron, infatti, partecipò in prima persona alla difesa di Messolonghi, dove morì di meningite il 19 aprile 1824.