La bella e ampia rada di Navarino è situata sulla costa occidentale del Peloponneso ed è riparata da W dalla lunga isola Sfaktiria.
Avvicinamento, pericoli
In presenza di forti venti occidentali si forma mare molto agitato in prossimità dell’ingresso della rada.
Forti raffiche si formano anche all’interno di Ormos Navarino, ma il mare si calma.
Attenzione all’isolotto Nisis Khelonisi, comunque ben visibile
La rada, soprattutto nella sua parte NW è ben ridossata da venti nordoccidentali.
Lo stretto passaggio tra Sfaktiria e la costa è caratterizzato da bassissimi fondali ed è impraticabile.
Ancoraggio
Noi, tutte le volte che abbiamo sostato qui, abbiamo sempre ancorato nella parte NW, proprio immediatamente ad E del passaggio che divide Nisis Sfaktiria dalla costa.
Dare ancora su circa 9-10 metri di fondo di sabbia e fango, che a noi è sembrato garantire una buona tenuta,.
Alcuni portolani segnalano una tenuta non sicura, soprattutto nella zona NE dell’insenatura.
C’è da dire che noi abbiamo sostato qui con un vento di NW moderato (forza 4).
Con venti più tesi valutare eventualmente la possibilità di calare una seconda ancora.
La parte NW della rada è particolarmente piacevole perché i bassi fondali a N di Sfaktiria, unitamente all’acqua molto limpida, rendono l’ancoraggio paesaggisticamente suggestivo e consentono bagni estremamente gradevoli.
Una lunga spiaggia di sabbia fine e chiara, parzialmente attrezzata e dotata di un chiosco-bar che mette una doccia a disposizione dei clienti, orla la riva N della baia.
Cosa vedere a terra
Dalla estremità W della spiaggia parte una stradina sterrata seguendo la quale si raggiungono, in circa mezz’oretta, i ruderi di una antica fortezza franco-veneziana.
La strada è in salita ed è necessario portarsi delle scarpe adeguate, un cappello e una bottiglia di acqua da bere.
Indispensabile una macchina fotografica.
Meglio evitare le ore più calde della giornata.
La fatica è ricompensata dai bellissimi scorci che si possono ammirare, giunti alla sommità della rupe sulla quale è collocata la fortezza.
In particolare, assolutamente da non perdere è l’affaccio sulla piccola baia Voidhokoilia (anche chiamata Nestor’s Harbour), la cui vista si apre di sorpresa in un varco delle mura della fortezza.
La sua forma quasi perfettamente semicircolare, come se fosse stata disegnata con un compasso, è davvero sorprendente.
Completa l’effetto l’incredibile colore azzurro delle sue acque cristalline.
Le piccole dimensioni di questa splendida insenatura e l’esiguità dei fondali la rendono inadatta all’ancoraggio, se non a imbarcazioni di piccole dimensioni.
La pendenza del terreno, a scendere, è tale da averci sconsigliato di cercare di raggiungere la baia a piedi.
Fino a qualche anno fa un sentiero che partiva dalla spiaggia di Navarino e correva ai piedi della rupe fiancheggiando la palude consentiva di raggiungere Voidhoikolia.
Ultimamente deve essere franato un tratto della collina e il sentiero non è più praticabile.
L’unico modo che ci è venuto in mente per raggiungere la piccola e bella spiaggetta, è stato quello di andarci in tender, attraversando il passaggio tra Sfaktiria e la costa (la distanza da percorrere è circa 1,5 miglia).
Abbiamo, prima di tutto, consultato con attenzione le previsioni del tempo e siamo partiti presto la mattina, in condizioni di mare calmissimo e abbondantemente prima che si alzasse la termica prevalente di NW.
Arrivati a destinazione un bellissimo bagno è stato d’obbligo.
Alle spalle di questa spiaggetta è facilmente raggiungibile a piedi, con uno sforzo minimo, la Grotta di Nestore, nella quale Omero narra che Nestore tenesse le greggi.
Dalla grotta si possono ammirare altri splendidi scorci su Voidhokoilia, la laguna e Ormos Navarino.
Un’ altra piccola “escursione” che ci sentiamo di consigliare è quella di raggiungere in tender il piccolo pontile di cemento che sporge dalla riva W dell’isola Sfaktiria e che consente di attraccare facilmente.
Da li con una breve passeggiata si raggiungono un piccolo monastero e una stele in pietra che commemora le battaglie che si sono svolte nella baia di Navarino (vedere i Cenni storici a fine articolo).
Ancoraggio a NE del porto.
E’ possibile ancorare a circa mezzo miglio a NE del porto, dove approssimativamente indicato dal simbolo dell’ancora in una precedente immagine dal satellite, facendo attenzione a non avvicinarsi troppo a riva, dove il fondo diventa irregolare.
Si alternano macchie di sabbia, alghe e rocce.
In alcuni punti le rocce sono ricoperte da un sottile strato di sabbia.
La tenuta è buona solo se si riesce a far affondare bene l’ancora nella sabbia.
In caso contrario, meglio ripetere la manovra.
In tale posizione il vento prevalente di NW soffia con una intensità notevole.
Da evitare con venti di S e SW perché si incanalano nella rada e alzano onda.
Ormeggio in porto
Il “marina” è situato immediatamente ad E dell’ingresso della rada.
Ben ridossato da tutti i quadranti, anche se venti di N e NW sollevano una fastidiosa risacca che rende scomoda la sosta nei posti vicini all’ingresso.
Le profondità sono di 2,5-3,5 metri.
La cosa più conveniente è accostare all’inglese alla diga foranea oppure in testa ai pontili.
Qualche corpo morto, utilizzato più che altro dalle barche stanziali (alcune delle quali in pessime condizioni).
Il porto ha un’aria estremamente trasandata e pare che nessun addetto gestisca i posti e che generalmente nulla venga richiesto per la sosta.
Assenti le colonnine per la corrente elettrica, un rubinetto per l’acqua alla radice della diga.
Decisamente più ottimistiche ma meno veritiere sono le informazioni che si trovano sul sito
e alle quali rimando, più che altro per curiosità...
Acqua e carburante vengono forniti da una piccola autobotte, se necessario.
Ormeggio alla banchina comunale
Possibile anche accostare alla banchina comunale (commerciale).
Con il vento prevalente di NW l’ormeggio è disturbato dalla risacca.
Chiamare Pylos Port Authority VHF Ch 16 per richiedere l’autorizzazione ad accostare alla banchina commerciale, dove è possibile fare rifornimento di gasolio (portata da una autobotte) e di acqua (un addetto porta il tubo e apre il rubinetto).
Noi siamo arrivati la mattina e ci è stata data l’autorizzazione a rimanere ormeggiati per due ore.
Se si arriva la sera probabilmente si può passare la notte alla banchina.
Il paese di Pylos è vivace, animato e gradevole, con la sua piazzetta orlata da platani.
Ci sono molti negozi ben forniti, tra i quali una bella panetteria, un negozio di frutta e verdura, una macelleria e addirittura una bella pescheria.
Cenni storici
425 a.C. Battaglia di Pilo.
Durante la guerra del Peloponneso, la Battaglia di Pilo vide contrapposte le flotte ateniesi e spartane.
1825 Battaglia di Sfacteria (anche nota come Disastro di Sfacteria)
Durante la guerra di indipendenza della Grecia la flotta turco-egiziana represse nel sangue il tentativo ellenico di bloccare la baia di Navarino, di grande importanza strategica.
20 ottobre 1827 Battaglia di Navarino
Durante la Guerra di indipendenza Greca le forze alleate (inglesi-francesi-russe) distrussero la flotta egiziana, alleata delle forze turche.
La battaglia navale si svolse tutta all’interno della baia, con le navi all’ancora e fu scatenata da dei colpi di moschetto partiti da una lancia turco-egiziana, ai quali l’ammiraglio inglese Codrington rispose ordinando di aprire il fuoco.
Dopo un combattimento sanguinoso, tutte le navi egiziane vennero affondate.
E’ stata l’ultima battaglia in cui le navi coinvolte erano tutte a vela.
Ormos Navarino è stata la nostra ultima sosta in Grecia.
Presso la polizia portuale abbiamo espletato le pratiche di uscita e da lì siamo pariti alla volta di Siracusa.