L’Arcipelago di Cabrera, costituito da Cabrera a da qualche isolotto e scoglio situato a NE rispetto all’isola principale, si trova a poca distanza a S di Maiorca.
Infatti, per esempio l’Ensenada de Sa Ràpita, un’ampia baia a SE di Maiorca che offre un ancoraggio molto utilizzato dalle imbarcazioni in attesa di salpare per Cabrera, dista una decina di miglia da Puerto de Cabrera, l’unica rada in cui è consentito passare la notte nell’isola.
Tutto l’Arcipelago è Parco Naturale Marino e Terrestre e per navigare nelle sue acque e per ormeggiare al campo boe di Puerto de Cabrera è necessario richiedere un’autorizzazione che si deve richiedere on-line con modalità che ho ampiamente descritto in un articolo dedicato , al quale rimando.
Nello stesso articolo ho anche elencato in modo dettagliato le regole che si devono rispettare all’interno del Parco, anche nella visita a terra.
In questa sede descriverò più dettagliatamente l’arrivo a Cabrera e cosa si può visitare a terra.
La zona del Parco è quella contenuta all’interno della linea rossa che ho approssimativamente indicato sulla precedente immagine dal satellite e che in mare è segnalata da cinque boe a fuso.
Avvicinamento, pericoli
Tutta la costa dell’isola è molto ripida e non esistono particolari pericoli in avvicinamento.
Prestare attenzione, in eventuale avvicinamento notturno da S, agli scogli Estell des Coli e Estell de Fora, a S di Cabrera, non segnalati.
Passaggi tra le isole
Evitare i passaggi tra gli isolotti a N di Cabrera che ho circondato con un ovale rosso sulla precedente immagine dal satellite.
Sono invece navigabili tutti i passaggi tra Na Plana e Cabrera, ovviamente con la necessaria attenzione e cautela.
Divieto di navigazione (anche a vela)
Dei divieti ho parlato diffusamente nell’articolo di cui sopra, ma riporto per comodità anche in questo articolo che all’interno di molte rade di Cabrera vige il divieto di navigazione.
Ho indicato sulla precedente immagine dal satellite tali zone con un simbolo di divieto di accesso.
La seguente fotografia è stata scattata in avvicinamento a Puerto de Cabrera provenendo da Ensenada de sa Ràpita (Maiorca) con una rotta praticamente parallela agli isolotti che sovrastano Cabrera.
All’imboccatura della rada di Puerto de Cabrera si incontra sulla destra il faro di Cap de Llebeig...
e sulla sinistra il fanale rosso di Sa Creueta sul quale è indicata la massima velocità consentita nella insenatura di Puerto de Cabrera, ossia 2 nodi.
Lungo la riva sinistra della rada la rocca del Castello si staglia imponente contro il cielo.
Ed ecco che finalmente si apre la bella insenatura di Puerto de Cabrera, che ospita il campo boe.
Servizi
A terra si può scendere con il tender ed approdare al pontile del porticciolo, lasciando ormeggiato il dinghy esclusivamente per il tempo che dura la visita.
E’ vietato spostarsi in tender nella rada, se non per dirigersi a ciascuno dei due pontili che si trovano sul lato E e SE dell’insenatura.
Nelle vicinanze del pontile principale ci sono alcune casette che ospitano l’ Ufficio del Parco, dove il personale è a disposizione per chiarimenti ed informazioni, i servizi igienici e un piccolo bar ristorante dove mangiare, a pranzo, qualche semplice tapas.
Anche in prossimità del secondo piccolo pontile, situato più a S del precedente, ci sono dei servizi igienici.
Non esiste alcun punto di ritiro dei rifiuti, che vanno tenuti a bordo e non possono essere sbarcati.
Poco campo per telefono e internet.
Cosa vedere a terra
Una volta sbarcati, si può imboccare una stradina sterrata: se si fa la visita da soli non ci si può allontanare dalla strada e ci si può spostare solo fino al castello, da un lato, e dall’altro fino al faro (per andare fino al faro bisogna percorrere circa 4 km per andare e 4 km per tornare, quindi la camminata con il caldo estivo rischia di diventare impegnativa).
Invece il castello si raggiunge facilmente in pochi minuti.
Al suo interno una bella quanto angusta scala a chiocciola in pietra (sconsigliata a chi soffre di claustrofobia) consente di arrivare fino alla sommità della torre dalla quale è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato sulla rada (foto di apertura dell’articolo) e sull’ingresso di Puerto de Cabrera.
Procedendo sulla strada in direzione S, si giunge a due belle spiaggette che offrono suggestivi scorci sulla rada.
Costeggiando tutta la riva S dell’insenatura si arriva infine alle rovine di un antico edificio e al monumento in ricordo dei numerosissimi prigionieri francesi internati e morti sull’isola durante la Guerra di Indipendenza Spagnola combattuta dalla Spagna contro la Francia tra il 1808 e il 1814.
Anche solo passeggiando lungo la strada sterrata si possono facilmente notare le numerose lucertole nere presenti esclusivamente sull’isola di Cabrera e la macchia mediterranea, ricca di specie endemiche come euforbia, hiperico ed ephedra.
Falco pellegrino, falco pescatore, falco Eleonora, berta maggiore, gabbiano corso sono solo alcune delle specie di uccelli che popolano Cabrera, senza parlare che l’isola viene utilizzata da molti uccelli migratori come zona di riposo durante i loro spostamenti stagionali.
Ricchissime sono anche la fauna e la flora sottomarine.
Comunque la cosa che maggiormente colpisce di Cabrera è il senso di tanquillità e di pace che evoca l’isola, probabilmente anche grazie alla stretta sorveglianza esercitata dai guardiani del parco.
Mi auguro che la seguente fotografia, scattata durante uno splendido tramonto, possa almeno lontanamente far comprendere la pace che regna nell’isola e possa invogliare a scegliere di passare almeno una notte in questa deliziosa e consigliatissima insenatura.
Un’ atmosfera simile l’abbiamo provata, in Spagna, solo alle Isole Columbretas, da me descritte in un articolo dedicato.
Concludo ricordando che se si è interessati a come ottenere l’autorizzazione per navigare e sostare a Cabrera e se si vuole conoscere il regolamento del Parco, si può andare all’articolo che ho dedicato ad autorizzazioni e normativa.