Cala Trebalujer si apre lungo la costa sudoccidentale dell’Isola di Maiorca e offre una piacevole possibilità di sosta, anche notturna, ma è da utilizzare solo con tempo buono.
Premetto innanzi tutto che la costa SW dell’Isola di Minorca offre diversi begli ancoraggi, tutti aperti ai venti e all’onda da S e da SW, i più sicuri e confortevoli dei quali, a nostro avviso, sono Santa Galdana, Macarella e Son Saura.
Nello scegliere l’ancoraggio per passare la notte tener comunque conto del fatto che molto frequentemente, anche con vento di NW, l’onda tende a girare e a scorrere lungo la costa S dell’isola, disponendosi da W e SW, rendendo molto scomodi tutti gli ancoraggi indicati sulla precedente immagine dal satellite.
Accertarsi quindi non solo del vento previsto, ma anche della direzione dell’onda.
Ciò detto, passiamo a descrivere in dettaglio l’ancoraggio di Cala Trebalujer.
L’insenatura è situata a SW di Minorca, a 12 miglia da Ciudadela, a solo 1,5 miglia da Santa Galdana, a 14 miglia da Binibeca e a circa 22 miglia dal porto di Mahon.
La cala, non molto ampia, è incastonata in un paesaggio incontaminato e selvaggio, purtroppo non così frequente alle isole Baleari (speriamo che rimanga tale).
Le sue rive sono ricoperte da belle pinete e la riva N è orlata da una spiaggia di sabbia chiara.
L’acqua è cristallina e trasparente, di un bellissimo azzurro.
Ancorare possibilmente al centro della rada, su di un’ampia sacca sabbiosa, in 6 metri di acqua, tenendosi ben discosti da alcuni gavitelli situati nella zona E dell’insenatura (che ho indicato con dei punti rossi nella precedente immagine dal satellite) che sono riservati alle barche turistiche.
Se si ancora troppo vicino a tali gavitelli, all’arrivo delle imbarcazioni turistiche si è costretti a spostarsi.
La seguente fotografia scattata dalla riva E, ritrae appunto il punto di approdo delle barche di turisti: sono anche visibili i gavitelli loro riservati, che ho evidenziato con dei cerchi rossi.
La seguente immagine, invece, ritrae la riva W della cala.
La rada è ridossata da N, NE e, in linea teorica, da NW.
Tuttavia non si incunea profondamente nella costa e può essere molto disturbata dall’onda generata da venti di NW, che scorrendo lungo la costa, tendono a girare e a sollevare onda da W e SW.
Si consiglia di sostare qui per la notte solo con previsioni di tempo stabile e con calma di vento.
Inoltre, poiché la cala è molto suggestiva e vicina a Cala Santa Galdana, che ospita un porticciolo per piccole imbarcazioni a motore, in tarda mattinata si riempie di piccoli motoscafi, quindi, se si vuole trovare posto, si suggerisce di arrivare piuttosto presto la mattina.
All’estremità NW della spiaggia si trova un fiumiciattolo dall’acqua stagnante e un po’ maleodorante, separato dal mare da una stretta barra di sabbia.
Risalirlo con il tender non è facile, data la sua scarsissima profondità.
L’ambiente umido di questo stagno ospita una fauna molto ricca: se fortunati, si può incontrare il Falco Eleonora, tartarughe e diverse specie di uccelli.
Se si alza un po' di onda dal largo può succedere che il mare si insinui oltre alla barra di sabbia che impedisce allo stagno di sfociare in mare.
In tal caso l’acqua dello stagno, con la sua tipica puzza di palude, si diffonde in mare sporcando l’acqua e rendendola assai meno piacevole.
Dall’estremità NW della spiaggia parte un sentiero molto frequentato dai turisti di terra, che probabilmente arriva fino a Cala Mitjana e a Santa Galdana.
Noi non l’abbiamo percorso, scoraggiati dal gran caldo
Al momento in cui scrivo nessun galleggiante delimita una zona dedicata alla balneazione, di conseguenza è possibile giungere a terra con il tender senza particolari problemi.
Ricordo infine che alle Baleari è vietato ancorare su posidonia, quindi sono possibili controlli da parte dei vigilanti della posidonia, che invitano a spostarsi non solo se l’ancora è su alga, ma anche se parte della catena giace su posidonia.
A terra nessun servizio.