L’isola di Minorca è la più orientale delle Baleari.
All’arrivo dall’Italia o dalla Francia, generalmente si approda alla rada di Fornells, profondamente scavata nella costa N dell’isola, oppure a quella di Mahon, situata all’estremità SE di Minorca.
Nell’ampia rada di Mahon l’unica possibilità per sostare è quella di entrare in porto o ormeggiare ad uno dei pontili galleggianti appositamente predisposti, visto che l’ancoraggio è vietato ovunque.
Ho descritto i possibili ormeggi a Mahon nell’articolo relativo.
Se interessati, andare all’articolo.
Se si preferisce fermarsi in rada l’unica soluzione è quella di dirigersi verso Cala Taulera, un’insenatura non molto ampia, ma ridossata da venti di qualunque direzione, situata immediatamente ad E dell’imboccatura del porto di Mahon.
La seguente immagine dal satellite rappresenta, più in dettaglio, le posizioni del porto di Mahon e quella di Cala Taulera.
La penisola di La Mola è schermata (nell'immagine) in quanto zona militare.
Avvicinamento, pericoli
In avvicinamento da S, occorre prestare attenzione a due insidiose secche rocciose coperte da poca acqua, che ho indicato con due ovali rossi nella precedente immagine dal satellite e che sporgono a S della estremità più meridionale dell’Isla del Lazareto la prima, e da quella del capo che delimita a W l’insenatura di Clot de la Mola.
La maggiore attenzione va prestata soprattutto quando ci si sposta dalla rada di Mahon a Cala Taulera e viceversa: in tal caso è necessario infatti arrotondare bene la punta S di Isla del Lazareto, lasciando a N la boa di colore rosso/verde ritratta nella seguente fotografia.
Cala Taulera è collegata alla rada di Mahon anche con un canale dragato a 3 metri, situato a N della cala.
Considerato il fatto che non ci sono cavi aerei che attraversano il canale, in linea teorica tale canale sarebbe praticabile alle imbarcazioni che pescano meno di 3 metri.
In realtà ho visto passare dal canale solo le barche turistiche, qualche imbarcazione a motore di dimensioni medio-piccole, qualche piccola imbarcazione a vela e qualche catamarano.
La seguente immagine consente di identificare con facilità l’accesso del canale dragato.
L’imboccatura di tale canale, visto da Cala Taulera, quindi da S a N, è ritratto nella seguente fotografia: in lontananza si intravedono le case di Mahon.
Ancoraggio
Arrivati nella cala, si individua una serie di gavitelli verdi e rossi, che delimitano la zona che va lasciata libera per consentire il passaggio alle imbarcazioni (come ho già detto sono molte le imbarcazioni, soprattutto turistiche che transitano nel canale).
Nella precedente fotografia ho evidenziato i gavitelli verdi e rossi.
L’ancoraggio deve essere rigorosamente effettuato ad E dei gavitelli verdi, su circa 5 metri di fondo, generalmente sabbioso, dove approssimativamente indicato con il simbolo dell’ancora sulla precedente immagine dal satellite.
Non spingersi troppo ad E della insenatura perché i fondali decrescono rapidamente e diventano irregolari e rocciosi.
Ho visto una barca a vela incagliarsi perché si era imprudentemente avvicinata alla costa E.
Tener conto del fatto che la tenuta dell’ancoraggio è, in alcuni punti, precaria.
In caso di vento forte è consigliabile calare la seconda ancora, anche perché abbandonare l’ancoraggio di notte è poco agevole, vista la particolare collocazione della rada.
Cala Taulera è molto frequentata, quindi, se si vuole avere la certezza di trovare posto, è meglio arrivare entro le prime ore del pomeriggio.
La seguente fotografia ritrae l’ancoraggio di Cala Taulera: nonostante si fosse già ai primi di settembre, c’erano molte imbarcazioni alla ruota, e le ultime arrivate, la sera, non hanno più trovato posto e sono dovute andare via.
Alcuni portolani riportano che talvolta è stata richiesta una “tassa” per l’ancoraggio.
Noi siamo stati a Cala Taulera diverse volte in anni diversi, ma nulla ci è mai stato richiesto.
In tarda serata, generalmente, una imbarcazione della autorità portuale di Mahon effettua un controllo per verificare che tutti abbiano ancorato ad E dei gavitelli verdi e che nessuna imbarcazione occupi il canale.
Una piccola spiaggia, frequentata da rari bagnanti, orla la riva E della cala.
Comunque, di fatto, si tratta di un’area portuale e l’acqua è torbida e poco invitante.
Nessun servizio a terra.
Di notte nessuna luce illumina la rada.
E’ possibile arrivare a terra con il tender, per una visita al Forte Isabella sulla penisola di La Mola.
E’ altrettanto possibile, in caso di calma di vento, arrivare fino a Mahon in tender, passando per il canale dragato.
Se si decide di andare a Mahon per la cena, assolutamente indispensabile portarsi dietro una pila.
Nella rada di Mahon è piuttosto frequente incrociare grosse navi da crociera, quindi è opportuno tenersi ben vicino a riva, in modo da evitare di intralciare loro le manovre.
Una volta giunti a Mahon, è possibile lasciare il tender ad un pontiletto pubblico molto comodo, situato lungo la passeggiata a mare (Moll de Levant), appena ad W della banchina del Club Maritimo.
Una volta giunti a Mahon, è possibile fare la spesa al Chiostro della Chiesa del Carmen, dove, tra l’altro, il chiosco della frutta e verdura è aperto tutta la giornata, tranne la domenica, giorno in cui chiude alle ore 14.
Nelle vicinanze della Chiesa del Carmen un ottimo mercato del pesce e una panetteria.
Dove mangiare
Ampia scelta di locali, sia accanto al porto, sia nelle stradine del centro storico.
Ricordo di aver pranzato bene, e a prezzi onesti, al ristorante Arcangelo Azzurro, gestito da italiani, lungo la passeggiata sul mare.
Tel. +34 971 045 014 oppure +34 665 320 926.
Altro buon ristorante è Opera, sempre gestito da italiani, tel. +34 971 363 727, nelle vicinanze del Marina di Mahon.
Conserviamo anche un buon ricordo del ristorante Sesforquilles, situato un po' all’interno della città e quindi decisamente meno turistico , via Revellada de Dalt 20, tel. +34 971 352 711. Si mangia bene, ma non ha dehor esterno. Chiuso la domenica.
Cosa vedere a terra
Se interessati a leggere la descrizione delle cose più interessanti da visitare a terra, andare all’articolo .
Per noi quella di Cala Taulera è stata l’ultima sosta, prima di ripartire, alla mattina di buon’ora, per Porquerolles (circa 210 miglia).
Ecco il momento della partenza…
… e quello di un’alba livida, dopo una notte di temporali, non troppo rassicuranti, nel Golfo del Leone.