L’isola di Vulcano fa parte dell’Arcipelago delle Eolie, insieme a Lipari; Panarea, Salina, Stromboli, Alicudi, Filicudi e Basiluzzo.
Sono tutte isole di origine vulcanica e, in quanto tali, le loro coste, costituite per lo più di roccia scura, sono dirupate e i fondali decrescono molto velocemente verso il largo.
Inoltre mancano insenature profondamente intagliate nelle coste, per cui anche gli ancoraggi che offrono sono da utilizzarsi solo con tempo buono o con venti moderati.
La cosa più importante di cui tenere conto, in una crociera alle Eolie, è che non esistono approdi veramente sicuri in caso di venti forti.
Il porto tra tutti più sicuro è quello di Pignataro a Lipari (ridossato con il maestrale, tramontana e grecale ma soggetto a forte risacca con scirocco).
La darsena turistica a Salina offre riparo per venti da W ma è soggetto a risacca con NW e SW.
E’ quindi molto importante prestare grande attenzione alle previsioni meteo e, se necessario, decidere di riparare per tempo per esempio nei porti di Milazzo o Portorosa (Sicilia) che distano circa una quindicina di miglia dalla costa meridionale di Vulcano o nel recente marina di Capo d'Orlando.
L’isola di Vulcano è la più meridionale delle Eolie e ospita un vulcano ancora attivo, anche se le attività vulcaniche sono limitate: il Gran Cratere emette delle fumarole e polle di gas sulfureo bollente che riscaldano l’acqua del mare in alcuni punti ( per esempio nel Porto di Levante).
L’isola di Vulcano è separata da Lipari da uno stretto canale, le Bocche di Vulcano,
Il promontorio di Vulcanello si è unito all’isola di Vulcano nel corso di un’eruzione nel XVI secolo ed è ad essa collegato da un istmo, ad E ed a W del quale sono incavate due belle rade, che offrono i migliori e più sicuri ancoraggi dell’isola, il Porto di Levante e il Porto di Ponente.
Avvicinamento, pericoli
Le coste di Vulcano sono ovunque sicure mantenendosi a più di 100 metri da riva.
Lo stretto canale che separa Lipari e Vulcano (Bocche di Vulcano) è privo di pericoli.
Come è ben visibile nella precedente fotografia, provenendo da W, il promontorio di Vulcanello sembra un’isola posta tra Lipari e Vulcano.
Porto di Ponente
Si tratta dell’ansa situata immediatamente a SW del Promontorio di Vulcanello.
Essa offre un bell’ancoraggio ridossato da venti moderati di NE, E SE e S.
Completamente aperta ad W è assolutamente da evitare in caso di maestrale.
Entrare nella rada mantenendosi ben al centro e prestando attenzione al basso fondale roccioso che sporge a N del pontile e che si spinge fino al Faraglione delle Sirene.
La profondità all’ingresso è di 12-15 metri, poi decresce abbastanza dolcemente verso riva.
In estate una fila di galleggianti delimita la zona riservata ai bagnanti e verso la riva, soprattutto NE, ci sono barche turistiche locali su ormeggi permanenti.
Il fondale è di sabbia grigia, di grana grossa e dura e l’ancora non sempre agguanta profondamente, quindi verificare con cura la tenuta dell’ancoraggio.
Ancorare preferibilmente su 5-7 metri di acqua.
Il pontile che sporge dalla riva W dell’insenatura è riservato all’ormeggio per l’evacuazione di emergenza della popolazione in caso di eruzione.
Le imbarcazioni, di piccole dimensioni, possono accostare solo per imbarco/sbarco dei passeggeri.
In prossimità del pontile è stato installato un campo boe per piccole imbarcazioni (prevalentemente gommoni).
Questa rada è sempre molto frequentata dal turismo nautico e soprattutto nel tardo pomeriggio cominciano ad arrivare molte barche per trascorrere la notte nel Porto di Ponente.
La spiaggia, di sabbia scura, è parzialmente attrezzata e molto utilizzata dai bagnanti.
Un grosso inconveniente di questo ancoraggio è la musica “sparata” a tutto volume, talvolta anche fino a notte inoltrata, dagli stabilimenti balneari e da un albergo prospiciente la spiaggia.
La prima volta che abbiamo sostato in questa rada, siamo stati colpiti da un forte odore di “acqua marcia” che non abbiamo saputo immediatamente identificare.
Scendendo a terra abbiamo capito che l’odore proveniva da una pozza fangosa che ribolle di fumarole calde, situata a poca distanza dalla spiaggia, sull’istmo che collega Vulcanello a Vulcano ( le Terme di Vulcano).
Servizi a terra
Si può raggiungere la spiaggia in tender.
La strada dietro la spiaggia, lungo la quale sono collocati dei bidoni per la raccolta dei rifiuti, porta al Porto di Levante e al paese, dove si può trovare un market per una spesa abbastanza completa, un negozio di frutta e verdura, una farmacia e diversi negozietti di souvenir.
Alcuni bar, ristoranti e pizzerie, un po' turistici.
Spesso arriva una barca di pescatori che si aggira tra le barche in rada proponendo del pesce ”appena pescato”. Una volta mi sono lasciata attrarre, ingenuamente, dall’idea di acquistare dei calamari locali.
Nel pulirli e cucinarli ho constatato con delusione che non si trattava probabilmente che di calamari decongelati in acqua di mare che incautamente avevo pagato come freschissimi...
La seguente fotografia mostra l’ancoraggio del Porto di Ponente.
Alle spalle delle numerose imbarcazioni ancorate si intravede il Faraglione delle Sirene e, sullo sfondo, il Gran Cratere.
Porto di Levante
E’ l’insenatura che si trova nella parte E dell’istmo che collega Vulcanello a Vulcano: offre un buon ridosso da venti da W, SW e NW ma è completamente esposta a levante, grecale e scirocco, che sono pericolosi.
Il Porto di Levante è costituito da:
una diga frangiflutti (Molo Commerciale) riservato alle navi traghetto
un pontile riservato agli aliscafi
una banchina compresa tra i due pontili prima detti (Banchina Commerciale e Turistica), dove è consentito l’ormeggio alle imbarcazioni da diporto e pesca, previa richiesta di autorizzazione, VHF Ch 16, e dove è necessario dare ancora, fondale di sabbia (vedere la seguente foto).
Poco più a S dei pontili del porto, vengono installati, nel periodo estivo, due pontili galleggianti gestiti dal Centro Nautico Baia di Levante
tel. +39 393 91 51 901 oppure +39 339 33 72 795 oppure +39 338 105 43 89
VHF Ch 14
Servizi: assistenza all’ormeggio, colonnine per acqua e luce, ritiro rifiuti.
Per maggiori informazioni andare al sito.
Più a N del porto, si trova il pontile Marina di Vulcanello
tel +39 333 377 48 62 oppure +39 389 832 69 85
VHF Ch 13
che gestisce anche il comodo campo boe posto nelle vicinanze del pontile.
Il personale è disponibile ed è possibile, anzi consigliabile, prenotare l'ormeggio.
Per maggiori informazioni andare al sito.
Ancoraggio a Porto di Levante
In alternativa dare ancora a N del pontile delle navi traghetto cercando di mantenersi su 4-6 metri di fondo e tenendo conto che i fondali decrescono abbastanza rapidamente verso il largo.
L’acqua del mare in questo punto della rada è sempre piuttosto torbida, per la presenza di sorgenti calde sulfuree.
E’ curioso e insolito avvicinarsi a riva a nuoto per un bagno in acque “termali”.
(La pozza di fango sulfureo si trova immediatamente a N del pontile riservato alle navi traghetto).
Questo ancoraggio, soprattutto con previsioni di venti di ponente, è sempre molto frequentato e non è molto ampio.
La seguente fotografia, scattata dal Gran Cratere di Vulcano, mostra l’imponente panorama che si ha, dall’alto, sul Porto di Ponente e di Levante e sulle isole di Lipari e Salina.
Cosa vedere a terra
Il paese di Vulcano è stato completamente ricostruito in seguito al terremoto che lo distrusse alla fine del XIX secolo.
Di conseguenza non ha nulla di tipico e non riveste grande interesse.
I più sportivi possono percorrere il sentiero, non particolarmente difficile, che arriva fino al Gran Cratere: si consiglia di partire la mattina presto, in modo da affrontare la salita prima che il sole diventi troppo forte, di attrezzarsi con scarpe adeguate, di portare dietro un cappello, dell’acqua da bere e la macchina fotografica per immortalare il panorama mozzafiato.
L’altra cosa interessante da vedere sono le Terme di Vulcano, ossia la pozza di fango sulfureo di cui ho già parlato prima, adatto a curare i disturbi della pelle, dell’apparato muscolo scheletrico e i disturbi respiratori.
In questa pozza si trovano sempre molte persone completamente ricoperte di un fango grigio e con un’aria assai soddisfatta...
Si può accedere alla pozza sulfurea pagando un biglietto di ingresso di pochi euro, che dà anche diritto ad una doccia.
Se si vuole provare questa inusuale esperienza è indispensabile avere ai piedi delle ciabatte di plastica belle robuste per proteggere i piedi dalle scottature e indossare un costume di scarso valore, preferibilmente vecchio perché il fango sulfureo lo rovina senza pietà!
Anche l’asciugamano puzzerà di zolfo fino al momento in cui si potrà dargli una bella lavata in lavatrice.
Altri ancoraggi a Vulcano
Cala del Formaggio
E’ posta immediatamente a SW del Porto di Ponente, da cui è separata da Punta del Formaggio, che va ben arrotondata, in avvicinamento.
E’ orlata ad E da una piccola spiaggetta di sassi e rocce e da pareti rocciose.
Il fondo, che decresce velocemente verso il largo, nella parte centrale dell’insenatura è sabbioso, ma man mano che ci si avvicina a terra diventa roccioso.
Ancorare al centro dell’insenatura, filando eventualmente un grippiale.
Il sito è solitario e appartato e lo si può utilizzare, con tempo buono, se si è troppo infastiditi dalla musica e dall’andirivieni delle barche turistiche del Porto di Ponente.
Tener comunque conto del fatto che a terra non vi è alcun servizio e che da qui è scomodo, se non impossibile, scendere a terra per un’eventuale cena al ristorante.
Eventualmente si può anche lasciare la barca ancorata al più sicuro Porto di Ponente e arrivare a questa cala e alla successiva Cala di Mastro Minico col tender, per un bel bagno.
Cala di Mastro Minico
E’ posta subito a S di Capo Grosso e della Cala del Formaggio e circondata da scogliere imponenti.
E’ orlata ad E da una spiaggetta di ghiaia grigia dalla quale sporge una secca rocciosa per circa 80 metri.
Un basso scoglio circondato di secche ostruisce la parte centrale della insenatura.
Entrare passando a N oppure a S dello scoglio e ancorare su circa 10 metri di fondo, prestando attenzione ai pericoli detti prima.
Si tratta di un ancoraggio da usare con cautela ed esclusivamente in condizioni di tempo buono.
Cala di Capo Secco
A circa un miglio a S della Cala di Mastro Minico ( e a un miglio e mezzo a S di Porto di Ponente) si apre una insenatura isolata di una bellezza selvaggia, incastonata tra erte scogliere vulcaniche, la Cala di Capo Secco, delimitata a N da Punta di Capo Secco, dalla quale si stacca l’alto e ben visibile scoglio di Pietra Quaglietto, che rende riconoscibile questo ancoraggio.
Le profondità, all’ingresso, sono elevate ed è necessario avvicinarsi a circa 60 metri dalla spiaggia per trovare un fondo di pietre di circa 10 metri dove ancorare con cautela.
Lasciando la barca ancorata qui (meglio se con qualche membro dell’equipaggio in grado di manovrare a bordo), si può raggiungere, con il tender, l’insenatura immediatamente a N di Punta di Capo Secco, che ospita la Grotta del Cavallo e le Piscine di Venere, dove fare un piacevolissimo bagno in acqua cristallina.
La Grotta del Cavallo deve il suo nome ai cavallucci marini che in passato sembra fosse facile incontrare nella grotta.
Anche in questo caso, se si dispone di un canotto sufficientemente grande e in condizioni di tempo sicuramente buono, si può lasciare la barca ancorata al Porto di Ponente per spingersi in tender fino alla Grotta del Cavallo in modo da costeggiare molto da vicino tutte le scogliere imponenti e le anse solitarie che si susseguono una dopo l’altra e che costituiscono questo bel pezzo della costa di Vulcano.
Ancoraggio di Gelso
Sulla costa S di Vulcano, ad E di Punta dei Porci, riconoscibile per la presenza di un faro bianco, si apre una insenatura non molto profonda ed orlata da una spiaggia grigia.
Ancorare mantenendosi sulla profondità di circa 6-8 metri, fondale di alghe e sabbia.
A terra un ristorante.
Il pontile di Gelso (vedere foto seguente) è riservato esclusivamente alle operazioni di emergenza e soccorso.
La seguente foto ritrae il Faro di Punta dei Porci ,cospicuo per identificare l’ancoraggio di Gelso.
Ansa di Cannitello
L’Ansa di Cannitello si trova subito a E di Gelso, tra punta dell’Asino e Punta Bandiera.
Prestare attenzione ai fondali rocciosi e molto irregolari, che rendono questo ancoraggio piuttosto delicato.