Attraversare il Canale di Corinto è un'esperienza sempre emozionante, che è praticamente d'obbligo fare se si vuole passare dalla Grecia Ionica al Mar Egeo o viceversa, senza circumnavigare tutto il Peloponneso.
A noi è capitato due volte di percorrere il Canale, una volta da E a W, e la seconda volta da W verso E, ossia dal Golfo di Corinto al Mar Egeo.
In entrambi i casi abbiamo studiato con cura le previsioni del tempo, in modo da evitare problemi, sia nel Golfo di Corinto che in Egeo e abbiamo fatto in modo di arrivare all'ingresso per tempo alla mattina, in modo da avere tutto il tempo di attraversare, di fermarci a pagare e poi di trovare riparo per la notte successiva.
Alla descrizione del Canale di Corinto, antepongo l'informazione che dal 15 gennaio 2021, giorno in cui si è verificata una frana, il Canale è stato chiuso per effettuare i lavori di messa in sicurezza, lavori che si sono rivelati molto impegnativi e che si sono protratti per un periodo ben maggiore delle iniziali previsioni.
Di conseguenza il Canale è stato chiuso anche tutta l'estate e, come comunicano i gestori di Zea Marina, non riaprirà prima di ottobre 2021.
Fino a quel momento, alle imbarcazioni in transito tra Grecia Egea e Grecia Ionica non resta che intraprendere il lungo periplo del Peloponneso.
Informazioni generali
Il Canale è lungo 3,2 miglia ed è largo 25 metri, è costantemente dragato in modo da consentire il passaggio ad unità che pescano al massimo 7 metri.
E' delimitato da ambo i lati da pareti rocciose di tufo a picco sull'acqua e che raggiungono la ragguardevole altezza di 75 metri e che rendono il passaggio assai suggestivo.
Al suo interno si osserva una corrente che va da 1 a 3 nodi, che dipende dalla direzione del vento.
Qualche difficoltà si potrebbe incontrare nel caso in cui si dovesse passare proprio dietro una grossa nave, le cui eliche provocherebbero un forte sciabordio contro le pareti del canale.
Attenzione! Il canale il martedì è chiuso per consentire i lavori di manutenzione e di dragaggio.
Sia l'ingresso W che quello E presentano un ponte mobile idraulico che viene abbassato per consentire il passaggio delle imbarcazioni.
Inoltre un traliccio posto ad entrambi gli ingressi espone segnalazioni luminose che indicano la possibilità di passare o l'obbligo di attendere.
Si tratta di un “semaforo”: LUCE ROSSA = STOP, LUCE VERDE=VIA LIBERA
Attenzione! Le autorità sono in ascolto sul canale VHF Ch 11
Tel. 27410 37700/30880
Il prezzo del pedaggio è piuttosto salato ed è calcolato in base alla lunghezza dell'imbarcazione.
Per fare un esempio per un 12 metri ci sono stati chiesti circa 180 euro di pedaggio, nel giugno 2015.
Comunque il comportamento da tenere è un po' diverso a seconda del senso di percorrenza del canale, come vedremo tra poco in modo più dettagliato.
Passaggio da W a E ossia da Posidhonia a Isthmia
Dato che le imbarcazioni vengono fatte passare prima in un senso e poi in quello contrario, può succedere che passi molto tempo prima di poter passare, in tal caso le imbarcazioni in attesa girano in standby nella zona antistante l'ingresso di Posidhonia, fino al momento di passare, e la cosa è particolarmente scomoda in caso di forti venti di W.
Il consiglio è dunque di passare in condizioni meteo adatte…..
Quando siamo passati noi, il via libera è stato dato alle 9 del mattino.
Ma la cosa migliore è telefonare in anticipo, per chiedere l'orario di apertura ( al numero indicato prima).
Appena si giunge di fronte all'ingresso W si devono chiamare le autorità addette (VHF 11) e dare loro il nome dell'imbarcazione.
Saranno loro a chiamare una per una le barche, al momento del via libera.
Le seguenti fotografie sono state scattate all'ingresso W, in corrispondenza del ponte idraulico.
Dopo di che le imbarcazioni attraversano il canale mantenendosi sempre una dietro l'altra fino a giungere ad Ishtmia.
Giunti all'uscita del canale, ad Itshmia, si deve accostare alla banchina Sud (dove ci sono gli uffici), dopo aver protetto la fiancata con tutti i parabordi a disposizione.
Non ci sono addetti che aiutano a prendere le cime, ma generalmente c'è solidarietà tra i diportisti e chi ha già accostato dà una mano alle barche che stanno arrivando, magari con equipaggio ridotto (e vecchiotto, come nel nostro caso).
A questo punto il capitano deve scendere e recarsi negli uffici per effettuare il pagamento del pedaggio.
Molto utile è la presenza sul pontile di una piccola autobotte che porta il carburante: intanto che la barca è in sosta al pontile l'equipaggio rimasto a bordo può procedere al rifornimento di gasolio.
(Entrare in Egeo con i serbatoi pieni è comunque prudente ed opportuno: il successivo rifornimento l'abbiamo fatto a Paros, nel porticciolo di Naoussa, dopo diverse tappe nelle Cicladi.).
Passaggio da Est a Ovest ossia da Itshmia a Posidhonia
Il passaggio in questa direzione è forse più semplice.
Infatti basta accostare alla banchina Sud, quando sarà libera dalle imbarcazioni provenienti in senso contrario e andare a pagare. Saranno le stesse autorità presenti in ufficio a dare indicazioni su quando procedere all'attraversamento del canale.
Nel caso in cui una grossa nave transiti nel canale intanto che la barca è accostata al pontile, c'è il rischio che la risacca provocata dalla nave spezzi le cime. Piuttosto, prima di accostare, attendere che la nave si sia allontanata.
(Tra l'altro ora, se si dispone di AIS, è particolarmente facile verificare se una nave sta percorrendo il canale in senso contrario o si sta accingendo a farlo).
Nel caso in cui ci sia vento di NE, diventa molto difficile scostarsi dalla banchina suddetta: in tale evenienza è più conveniente ancorare di fronte alla spiaggia situata nelle immediate vicinanze dell'imboccatura E del Canale e recarsi con il tender in ufficio per espletare le pratiche.
Possibile anche, per passare la notte, ancorare di fronte alla spiaggia situata a NE dell'imboccatura del Canale: a terra buone taverne di pesce.