La splendida isola di Caprera, cui siamo molto affezionati e dove torniamo sempre volentieri, è quella più sudorientale dell’Arcipelago della Maddalena.
L’isola offre alcune rade assai suggestive nelle quali sostare: i colori delle rocce che le circondano, soprattutto al tramonto, sono indimenticabili.
Caprera è situata all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, quindi, per navigare nelle sue acque è indispensabile prendere visione delle norme, piuttosto restrittive, che regolamentano la navigazione e tutte le attività nautiche al suo interno, norme che ho sinteticamente descritto in un articolo a parte ( vai all’articolo).
Avvicinamento, pericoli
In tutta la zona dell’Arcipelago è necessario prestare la massima attenzione agli isolotti, scogli e secche che sono disseminati lungo le sue coste.
La navigazione è subordinata ad una attenta consultazione delle carte nautiche.
Inoltre occorre anche mantenersi sempre aggiornati sulle previsioni meteo: forti venti, che tendono ad accelerare nelle Bocche di Bonifacio, sono piuttosto frequenti e possono rendere difficili navigazione e sosta.
Segnalo prima di tutto che le isole di Caprera e di La Maddalena sono unite da un ponte.
Prestare attenzione alla secca rocciosa che sporge di circa mezzo miglio a N di Punta Galera.
Ad E di Punta Coticcio sono ben visibili, di giorno, gli Isolotti dei Monaci, sormontati da una torre di pietra alta 24 metri.
Prestare attenzione alla Secca dei Monaci, segnalata da una boa di pericolo isolato, situata a 1,2 miglia a ENE degli isolotti dei Monaci ed alla Secca delle Bisce, situata a circa 2 miglia a SSE degli Isolotti dei Monaci.
Attenzione anche al non entrare nella ZONA Ma di riserva integrale situata tra Punta Rossa e l’Isolotto Pecora.
Ho indicato tutti i pericoli suddetti, in modo sintetico e approssimativo, nella precedente immagine dal satellite.
Per maggiore precisione riporto anche la seguente carta nautica.
Ancoraggi, ormeggi
L’isola offre diverse rade dove poter sostare, incorniciate da paesaggi di grande suggestione.
Ricordo ancora una volta che comunque ancoraggio ed ormeggio sono subordinati alla normativa del Parco Nazionale della Maddalena.
Cala Garibaldi
Questa bella insenatura è situata lungo la costa occidentale dell’isola e costituisce un buon riparo per venti da SW, S, SE ed E.
Bisogna prestare grande attenzione, in avvicinamento, agli scogli ed alle secche disseminati un po' ovunque nella zona.
Il modo più sicuro per entrare nella rada, per lo meno per una imbarcazione a vela, è quello di passare tra gli Isolotti degli Italiani, mantenendo la rotta approssimativamente indicata dalla linea gialla riportata nella precedente immagine dal satellite: rimanendo ben al mezzo degli isolotti, si passa su fondali di circa 10-11 metri.
Una volta entrati nella rada, procedere verso la spiaggia e ancorare su un fondo di 5-7 metri di sabbia chiara, buon tenitore, rimanendo al centro della insenatura, praticamente di fronte ad una casa di colore giallino, che faceva parte delle installazioni del Club Mediteranée di Caprera, ora abbandonato e in disuso.
Sulla riva si riconoscono anche chiaramente molti tukul di paglia che costituivano gli alloggi del villaggio vacanze (vedere la seguente fotografia).
L’insenatura a S è orlata da una spiaggia di ghiaietta chiara, alle cui estremità si trovano due pontili ai quali è vietato ormeggiare.
Come ho già detto prima, il villaggio è ormai abbandonato da anni e nulla rimane della a volte fin troppo vivace animazione che ne caratterizzava la presenza.
Fino alla metà di luglio la rada è molto tranquilla e le non troppe barche all’ancora non creano disturbo.
Molto diversa è la situazione ad agosto, quando l’insenatura viene presa d’assalto da un gran numero di imbarcazioni, a vela e a motore, i cui equipaggi spesso non si dimostrano molto rispettosi della bellezza del sito, disturbando tutti con musica ad altissimo volume e spostandosi con i tender a motore con poca o nulla educazione, creando situazioni di disagio e di pericolo per i bagnanti.
La seguente fotografia è stata scattata durante una tranquilla serata di fine giugno.
Cosa vedere a terra
Soprattutto se si ha il privilegio di trovarsi a Caprera un po' fuori stagione, è assolutamente consigliabile fare un giro in tender spingendosi a visitare tutta una serie di piccole e affascinanti calette che orlano la costa tra Cala Garibaldi e Cala Napoletana, incastonate in formazioni rocciose che ricordano quelle delle Dolomiti.
Avvicinandosi a terra a motore spento e a remi si gusta in pieno la grande suggestione che evocano i colori caraibici del mare e i profumi intensissimi della macchia mediterranea, senza contare che così facendo non si rischia di disturbare i numerosi cormorani che osservano incuriositi gli intrusi.
Atterrando alla spiaggia che era stata del Club Med, con una passeggiata non molto impegnativa lungo una stradina sterrata, si può raggiungere la casa di Garibaldi, che è possibile visitare.
Per informazioni circa la visita, telefonare ai numeri:
+39 0789 72 71 62 oppure +39 0789 72 60 15 oppure +39 320 43 43 945
Cala Napoletana
E’ una piccola e graziosa insenatura incavata nella estremità NW dell’isola, immediatamente a S di Punta Galera.
I lati ed il fondo della cala sono costellati di secche e bassi fondali, cui non bisogna avvicinarsi.
Il fondo, di sabbia e roccia decresce molto rapidamente verso il largo.
La rada è esposta al maestrale e conviene utilizzarla esclusivamente con calma di vento e per una sosta temporanea per un bagno.
Vietato l’atterraggio a motore, possibile avvicinarsi a terra solo a remi.
Cala Coticcio (o Thaiti)
La cala si trova sulla costa orientale dell’isola, ed è in realtà costituita da due insenature adiacenti, divise da uno sperone roccioso, orlate da delle minuscole e deliziose spiaggette di sabbia chiarissima.
Attenzione alle secche che orlano le insenature e a quella che sporge a S dell’estremità di Punta Coticcio.
Nello specchio di mare immediatamente ad E di Punta Coticcio sono vietati l’accesso e la pesca (ZONA PIP Punto di Immersione Protetta): ho approssimativamente indicato tale zona con una linea gialla sulla precedente immagine dal satellite.
Per inciso ricordo che anche a terra l’area che circonda l’insenatura appartiene alla ZONA Ta di tutela integrale.
Già piuttosto vicino a riva il fondo è profondo (8-10 metri) e le profondità aumentano molto rapidamente verso il largo.
Poichè la bellezza selvaggia di questo sito attrae molte imbarcazioni, probabilmente si sarà costretti ad ancorare su 15-20 metri di fondo costituito da chiazze di sabbia e roccia, non ovunque buon tenitore.
La zona più adatta all’ancoraggio è la parte E della rada.
Mantenersi lontani dai galleggianti che delimitano la zona riservata alla balneazione.
L’insenatura è ridossata da venti moderati dei settori settentrionali.
Il nome Thaiti con il quale viene anche chiamata la spiaggia di Coticcio, deriva dalla trasparenza incredibile dell’acqua e dalle tonalità di azzurro che assume.
Cala Portese ( o Due Mari)
La rada, bella e ampia, è scavata nella parte N di Isola Rossa, che in realtà non è un isola ma un promontorio collegato a Caprera da un breve e sottile istmo orlato nella sua riva N da una piacevole spiaggia di sabbia bianca.
Cala Portese offre un buon ridosso per scirocco e libeccio ma anche con il maestrale è possibile sostare.
E’ invece esposto a N e risulta completamente aperto al grecale.
L’Ente Parco ha predisposto dei gavitelli per l’ormeggio, per la fruizione dei quali è necessario aver ottenuto l’autorizzazione, pagando il ticket di accesso all’area del parco.
Ove tutti i gavitelli siano occupati, rimane comunque una zona abbastanza ampia per ancorare, visto che il fondo decresce abbastanza dolcemente verso il largo.
Anche a Cala Portese ormeggio e ancoraggio sono regolamentati.
La spiaggia, parzialmente attrezzata, è raggiungibile da terra in auto, quindi è sempre molto affollata di bagnanti.
Un bar-ristorante per un semplice spuntino è l’unico servizio a terra presente.
Porto Palma
Situata lungo la costa S di Caprera, è una rada ampia e molto ben ridossata da tutti i venti da W a E.
Mantenersi ben centrali, all’ingresso, per evitare delle secche presenti sul lato E dell’insenatura.
L’Ente Parco ha predisposto dei gavitelli per l’ormeggio, per il cui utilizzo vale quanto ho già detto per Cala Portese.
Il fondo è prevalentemente fangoso buon tenitore e le profondità al centro della rada vanno dai 5 agli 8 metri.
Nella navigazione e nelle manovre di ormeggio tenere presente che Porto Palma ospita il Centro Velico di Caprera, quindi la rada è frequentatissima da molte derive, per lo più impegnate in regate.
Stagnali
Situata lungo la costa occidentale di Caprera, praticamente di fronte all’Isola di Santo Stefano, è caratterizzata da fondali bassissimi e irti di secche e scogli, ed è , tra tutte quelle che offre l’isola, la meno suggestiva, in parte deturpata da edifici diroccati.
Noi non l’abbiamo mai presa in considerazione come possibile sosta.
Cala Brigantino
Posta a E dell’isola, tra Cala Coticcio e Cala Portese, è veramente molto stretta e di conseguenza lo spazio per dare ancora è minimo, soprattutto se sono già presenti altre imbarcazioni.
In avvicinamento prestare attenzione agli scogli che sporgono dall’ingresso.
Il fondo è sabbioso con qualche placca di roccia e il ridosso da venti da W è buono.
Se possibile, dare ancora su 5-6 metri.
Una fila di galleggianti delimita l’area riservata alla balneazione.
La spiaggetta che orla l’insenatura è incantevole.
La cala è situata in ZONA Mb quindi vi è consentito l’ancoraggio diurno, ma la costa è compresa nella ZONA Ta a tutela integrale, quindi è vietato l’accesso.