L'ancoraggio a NE di Punta San Marco, nel Golfo di Oristano, è da sempre una sosta classica per chi naviga lungo la costa W della Sardegna.
L'ultima volta che siamo passati in questa zona provenivamo da Porto Flavia, dove avevamo fatto una sosta estremamente suggestiva.
Le seguenti foto rappresentano Capo San Marco ed il relativo faro bianco (cospicuo).
Il Golfo di Oristano è ampio e poco profondo (al punto che, in linea teorica e senza tener conto della regolamentazione dell'area marina protetta, nella sua parte N si potrebbe ancorare quasi ovunque) ed è racchiuso a N dalla penisola del Sinis che termina con Capo San Marco (sormontato da un faro bianco) e a S da Capo Frasca.
Poligono di tiro di Capo Frasca
Bisogna tener conto del fatto che Capo Frasca ospita un poligono di tiro, per cui nella zona circostante il capo le attività nautiche sono regolamentate.
Tuttavia nel periodo estivo (da giugno a settembre inclusi) le esercitazioni di tiro vengono sospese e di conseguenza vengono anche temporaneamente sospesi i divieti di navigazione, di sosta, di balneazione, di pesca e di turismo nautico.
Per informazioni più aggiornate eventualmente contattare la Capitaneria di Porto di Oristano, tel.+39 0783 722262.
Ricordarsi comunque di tenere acceso il VHF sul Ch 16.
Capo San Marco è compreso nell'Area Marina Protetta Penisola del Sinis - Isola Mal di Ventre.
Ho cercato di sintetizzare, di seguito, la piuttosto complessa normativa di questa AMP, cercando di tener presente in particolare le esigenze di un'imbarcazione che si trova a transitare in questa zona soprattutto per quanto riguarda l'ormeggio ai gavitelli e l'ancoraggio.
Chi desiderasse consultare in modo più approfondito la normativa, può andare al sito dell'AMP.
Riporto anche il contatto telefonico dell'AMP: tel. +39 0783 391097.
Area Marina Protetta - zonazione
Zona A(Riserva integrale): riguarda solo parzialmente l'Isola di Mal di Ventre e l'Isolotto Catalano.
Consentite esclusivamente le attività di soccorso, sorveglianza e ricerca scientifica da parte dell'ente gestore.
Vietate la navigazione e la sosta.
Zona B (Riserva generale)
E' consentita la navigazione a velocità massima di 5 nodi entro 300 m dalla costa, e a velocità massima 10 nodi tra i 300 e i 600 metri dalla costa.
Consentito l'accesso alle imbarcazioni da diporto solo se sono dotate di casse per la raccolta delle acque nere.
Infatti non è consentito lo scarico a mare di acque provenienti dalle sentine e di qualunque rifiuto solido o liquido.
Consentito l'ormeggio nei campi boe predisposti dall'ente gestore.
Consentito l'ancoraggio (regolamentato/libero) esclusivamente nelle zone non sensibili (ossia su sabbia e non su praterie di posidonie) indicate nella precedente mappa.
Zona C (Riserva parziale)
Consentite le attività relative alla Zona B.
In particolare consentito l'ormeggio ai campi boe predisposti dall'ente gestore.
Consentito anche l'ancoraggio (regolamentato/libero), ma solo al di fuori dalle zone particolarmente sensibili (ossia su sabbia) indicate nella precedente mappa.
Non è consentito il rilascio di qualunque rifiuto solido o liquido.
Riporto anche le seguenti mappe, ad ingrandimento maggiore, che riguardano le zone che più possono interessare i diportisti.
Zona del Mare Morto
Zona dell'Isola di Mal di Ventre
Zona di Punta Maimoni
Se si vuole stare su un gavitello (dovunque sia posizionato) oppure ancorare in una zona regolamentata (arancione) è necessario pagare un corrispettivo.
Se si preferisce l'ancoraggio libero (zona circondata da linea verde), non è richiesto alcun pagamento.
Quindi, per esempio, nel caso si voglia sostare la notte nella zona di Mar Morto ormeggiati ai gavitelli, è necessario richiedere l'autorizzazione.
Il relativo pagamento può essere effettuato on-line oppure con un bonifico.
Pagamento on-line
Entrare nel sito dell'Area Marina Protetta Pensola del Sinis e Isola di Mal di Ventre , cliccare su Autorizzazioni , successivamente su Pagamento on-line e poi su Stazionamento Giornaliero.
Si apre una videata che contiene il seguente modulo da compilare.
Pagamento mediante bonifico bancario
Entrare nel sito dell'Area Marina Protetta Pensola del Sinis e Isola di Mal di Ventre , cliccare su Autorizzazioni, successivamente su Stazionamento sosta breve <24 h (anche ai fini della balneazione).
Si apre una videata contenente la tabella del corrispettivo da pagare a seconda della lunghezza della imbarcazione e tutti i dati necessari per effettuare il bonifico.
Dopo aver completato la procedura di pagamento con uno dei due modi indicati, si ha diritto ad ormeggiarsi al gavitello oppure di ancorare in una zona arancione = ancoraggio regolamentato sia nella zona del Mare Morto, che in quella dell'Isola del Mal di Ventre, che in quella di Sau) e in qualunque di queste zone si può anche passare la notte.
Se invece si preferisce l'ancoraggio libero, è possibile ancorare nelle zone circondate da una linea verde nella mappa, senza pagare alcun corrispettivo.
Può non essere facile individuare con sicurezza in che posizione ci si trova, rispetto alla mappa.
A questo proposito, basta consultare la detta mappa entrando nel sito dell'Area Marina Protetta Pensola del Sinis e Isola di Mal di Ventre nel sito e, in Home, cliccando su Mappa GIS interattiva.
Se si consente alla mappa di geolocalizzare il dispositivo, si può conoscere con precisione in quale punto ci si trova, rispetto alla mappa stessa.
Per maggiore sicurezza, prima di scrivere tutte le informazioni che ho qua sopra riportato, oltre leggere tutta la normativa, ho anche contattato telefonicamente la AMP.
Una impiegata ha specificato che preferiscono il pagamento tramite bonifico a quello on-line, perchè quello on-line dà loro dei problemi.
Condizioni d'uso dei gavitelli
Nella AMP sono posizionati due tipi di gavitelli: quelli di Tipo A e quelli di Tipo B.
La seguente immagine sintetizza le condizioni di utilizzo dei gavitelli Tipo A.
La seguente immagine sintetizza le condizioni di utilizzo dei gavitelli Tipo B.
Il campo boe, al momento in cui scrivo non è servito, ossia non ci sono addetti che controllano le autorizzazioni e che aiutano nella presa di boa.
Quindi non è del tutto escluso che si possa verificare che non ci siano boe libere nonostante l'avvenuto pagamento.
L'ormeggio ad E di Capo San Marco (Tharros) offre una buona protezione dal maestrale, ma è totalmente esposto allo scirocco.
L'ormeggio a SE dell'Isola di Mal di ventre è in una zona molto esposta e poco ridossata ed è per lo più adatta ad una sosta diurna, per un bagno.
Cosa vedere a terra
Il campo boe di Capo San Marco è vicinissimo all'importante sito archeologico di Tharros, dove sono visitabili i resti di un'antica cittadina punico-romana fondata nell' VIII secolo dai fenici.
Le rovine sono posizionate sulle pendici di capo San Marco e sono distinguibili anche dalla barca.
Scendere a terra con il tender per visitare il sito non è semplicissimo.
Una cosa che forse si può tentare di fare è questa: in prossimità della Torre di San Giovanni ci sono due minuscole spiaggette bordate di rocce sparse.
La più ad E fra le due, benché più piccola, è la più adatta ad atterrare con il tender, in quanto le rocce che la circondano sono tonde e non taglienti.
Non è possibile ancorare il canotto in quanto nella zona ci possono essere dei reperti relativi all'area portuale di Tharros.
Se si scende a terra quando non ci sono bagnanti, si può tirare in secca il canotto e imboccare un breve sentiero che conduce ad una stradina sterrata. Questa soluzione, però, non è del tutto canonica e penso che possa essere contestabile dalla capitaneria di porto.
Con una camminata di una decina di minuti si giunge all'ingresso dell'area archeologica.
In alternativa risalire in tender lungo la costa verso N per circa mezzo miglio (a partire da Torre di San Giovanni) fino a trovare un pontile, a cui attraccare per scendere a terra.
Per tutte le informazioni riguardo le rovine di Tharros, vai al sito.
La visita è molto interessante, soprattutto se guidata (la visita guidata è compresa nel costo del biglietto).
Evitare, se possibile, di effettuare la visita nelle ore più calde.
Il sito, affacciato sul mare, è particolarmente suggestivo.
Una curiosità: le due colonne che sono un po' il simbolo di Tharros (vedere foto di apertura dell'articolo), sono state “costruite” di bel nuovo negli anni '50, in modo da rendere “più attrattive” le rovine di Tharros (almeno secondo i criteri dell'epoca).
Pare comunque che l'iniziativa abbia sortito gli effetti sperati e che il sito sia stato meglio considerato dai visitatori, e che di conseguenza siano stati reperiti i finanziamenti per continuare le opere di scavo e di ricerca.
Ormeggio in porto a Torregrande
Noi non siamo mai entrati in questo porto, in quanto abbiamo sempre privilegiato l'ormeggio al campo boe di Capo San Marco.
Riporto per completezza anche qualche informazione relativa al marina.
Avvicinamento, pericoli
La zona dell'ingresso del porto è disseminata di bassi fondali.
Avvicinarsi all'ingresso con rotta SE (seguire un canale segnalato da boe), poi virare e mantenere rotta parallela alla diga foranea per evitare un basso fondale sabbioso coperto da soli 2 m d'acqua che si è venuto a formare per insabbiamento proprio all'ingresso del porto.
Prestare anche attenzione ad un allevamento ittico posto nella zona di avvicinamento, a S dell'ingresso.
In ogni caso, prima di entrare,è indispensabile contattare il marina e seguire le istruzioni date dal personale.
Servizi
Colonnine di acqua e luce.
Sevizi igienici e docce.
Carburante in banchina, nel bacino N, ma verificare i fondali.
Contatti
Marine Oristanesi tel.+39 0783 22189
VHF Ch 9
Per maggiori informazioni andare al sito.
Ancoraggio a Torregrande
E' anche possibile ancorare ad E del marina, di fronte al paese, su 3-4 m di fondo.
L'ancoraggio è ridossato da venti moderati di NW e NE.