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Sardegna: Cala Goloritzé

Golfo di Orosei, Cala Goloritzé Golfo di Orosei, Cala Goloritzé Maurizia Novelli
(5 Voti)

Questa splendida cala, recentemente proclamata patrimonio Unesco, è situata lungo la costa meridionale del Golfo di Orosei.

Coordinate

40° 6.50’ N

9°41.40’ E

Il Golfo di Orosei si estende da Punta Nera a N fino al Capo di Monte Santu a S , per un totale di circa 20 miglia di costa.

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In particolare la costa a S di Cala Gonone fino a Capo di Monte Santu è erta e rocciosa, e racchiude dei paesaggi estremamente suggestivi.

Incastonate tra scogliere imponenti, si aprono infatti moltissime calette, le più famose delle quali sono (da S a N) Cala Goloritzé, Cala Sisine e Cala Luna.

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Cala Goloritzé, in particolare, è situata a circa 2,5 miglia a NW di Capo Monte Santu ed è la prima che si incontra in avvicinamento da S.

Come tutte le altre insenature del Golfo di Orosei, è molto aperta e poco incavata nella costa.

Quindi si tratta di un ancoraggio adatto alla sosta notturna esclusivamente in condizioni di tempo dichiaratamente buono, perché è molto facile che la risacca lo renda assai scomodo.

Se le condizioni meteo non garantiscono una sosta notturna sicura, si può comunque pensare di raggiungere Cala Goloritzé dalla rada di Arbatax, per una uscita solo diurna.

Infatti il Marina di Arbatax dista circa 11 miglia da Cala Goloritzé, mentre il porticciolo di Santa Maria Navarrese ne dista solo 9.

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Il porticciolo di Cala Gonone, situato a 10 miglia a N di Cala Goloritzé, (scherzosamente soprannominato Cala Gommone) non può essere considerato come punto base perché è molto piccolo e con profondità limitate, che non lo rendono utilizzabile da imbarcazioni a vela.

Avvicinamento (da S)

Se si proviene dalla Rada di Arbatax, o da Porto Frailis (che offrono diverse buone possibilità di ancoraggio, a seconda della direzione del vento), si passa prima di tutto ad W dell’Isola dell’Ogliastra (foto seguente).

goloritze 5 ogliastra

Una volta doppiato il porticciolo di Santa Maria Navarrese, la costa diventa alta e scoscesa.

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Nella scogliera sono incastonate alcune grotte, una delle più famose è la Grotta dell’Elefante (foto seguente), così chiamata perché se si osserva con attenzione, si possono distinguere, con un po' di fantasia, la coda e le zampe di un elefante, visto da dietro.

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Quando, anni fa, siamo stati per la prima volta a Cala Goloritzé, siamo rimasti colpiti nel vedere che le imbarcazioni ancorate sembravano avere tutte lo scafo di colore azzurro intenso.

In realtà la colorazione dello scafo era dovuta al riflesso delle tonalità caraibiche dell’acqua.

Ancoraggio

La costa offre un ridosso dai venti di S, SW e W, anche se l’insenatura è molto aperta e non ripara dalla risacca.

Alle spalle dell’insenatura, orlata a W da una spiaggetta di ciottoli, si ergono un superbo obelisco roccioso e un arco naturale.

L’ambiente è assolutamente selvaggio e la spiaggetta è raggiungibile da terra solo percorrendo un lungo sentiero.

(Per avere informazioni sulla escursione a piedi a Cala Goloritzè, andare al sito.

E’ anche possibile andare in gruppo, accompagnati da una guida.

Tenere presente che l’accesso alla spiaggia è a numero chiuso e che occorre prenotare).

Nella rada sgorgano delle sorgenti di acqua dolce.

goloritze 8 ancoraggio

L’accesso alla rada è chiuso da una fila di galleggianti che delimitano la zona riservata alla balneazione.

Arrivare a terra in tender è vietato.

L’unico modo per arrivare alla spiaggia dalla barca è andare a nuoto oppure con canoa o SUP.

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Cala Goloritzè è molto conosciuta ed apprezzata dalle imbarcazioni e dai turisti che, a partire dalle 9/9.30 della mattina giungono numerosi dal mare, a bordo di barche turistiche, di piccoli motoscafi noleggiati, di gommoni, che spesso sfrecciano velocissimi, rendendo pericoloso cercare di raggiungere a nuoto la spiaggia, e che ancorano il più possibile vicino ai galleggianti che chiudono la cala.

Quindi il consiglio è di cercare, in alta stagione, di arrivare presto alla mattina (verso le 9), in modo da riuscire ad ancorare immediatamente al largo dei galleggianti, dove il fondo è di 10 metri.

Restando più al largo le profondità ovviamente aumentano.

Una ampia sacca di sabbia chiara consente comunque un ancoraggio abbastanza sicuro, nonostante la profondità, a patto di filare sufficiente catena.

Se si ha la fortuna di avere previsioni di tempo molto buono, si può tentare di fermarsi per la notte.

In tal caso, verso le 18, le imbarcazioni turistiche se ne vanno e allora ci si può godere la tranquillità di questo posto magico, almeno fino alle 9 del mattino dopo.

In caso contrario, si può tornare verso Arbatax e passare la notte in modo più sicuro alla ruota nella Rada di Arbatax oppure a Porto Frailis.

Se poi si preferisce entrare in porto, si può scegliere tra il sicuro ma non particolarmente arttraente Marina di Arbatax, e il gradevolissimo porticciolo di Santa Maria Navarrese (Marina di Baunei).

Se invece ci si sta dirigendo verso N, segnalo gli ancoraggi di Cala Osalla (situato a circa 13 miglia a N di Cala Goloritzè), quelli di Cala Ginepro e Cala Liberotto situati a circa 20 miglia a NE di Cala Goloritzé, oppure quello di Capo Comino (27 miglia).

Tali ancoraggi sono tutti comunque molto aperti a levante.

Dal Marina di Arbatax, da quello di Santa Maria Navarrese e da Cala Gonone è possibile imbarcarsi su barche turistiche per una visita ai punti più suggestivi del Golfo di Orosei (Cala Goloritzé, Cala Sisine e Cala Luna) oppure affittare un gommone o una piccola imbarcazione a motore, che consentono di visitare anche le insenature più piccole e nascoste.

Già da alcuni anni è in progetto di istituire l’Area Marina Protetta Golfo di Orosei-Monte Santu, progetto assolutamente osteggiato dalla popolazione locale, che teme che la normativa possa danneggiare le attività turistiche della zona.

Lungo tutta la costa che va da Capo Monte Santu a Cala Luna sono posizionati dei gavitelli gialli che probabilmente indicano la zona in cui è vietata la navigazione a motore.

 

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