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Sant'Antioco : Porto Coaquaddus

Sant'Antioco : Porto Coaquaddus Maurizia Novelli

La costa SE dell'Isola di Sant'Antioco offre qualche piacevole ridosso da flussi di maestrale e di libeccio leggero.
Provenendo da N (per esempio dall'Isola di San Pietro) si incontra prima di tutto la piacevole insenatura che racchiude la Spiaggia di Capo Sperone, che offre riparo da NE, N e NW.
E' possibile utilizzarla per ancorare, anche se con una certa cautela per la presenza di alcune secche rocciose.


Proseguendo verso NE (prestare grande attenzione alla Secca della Vacca, segnalata da una piattaforma di cemento, non molto visibile con mare calmo), si raggiunge la bella cala di Porto Torre Cannai.
Passare a S della Secca della Vacca.
Il fondo sabbioso di Porto Torre Cannai offre un ancoraggio ancor più ampio del precedente, ben ridossato da NW.
Ho descritto diffusamente tale ancoraggio in un articolo dedicato al quale rimando.

Proseguendo verso N si arriva a Porto Coaquaddus (chiamato anche  Porto Coquaddas).
L’insenatura è molto piacevole, contornata da rive verdeggianti lungo le quali sorgono poche case ben inserite nel paesaggio.
La riva W della rada è orlata da una spiaggia sabbiosa non molto ampia.

Proseguendo ulteriormente verso N si arriva a Porto Maladroxia.

Sulla seguente immagine dal satellite ho indicato gli ancoraggi più conosciuti e sicuri della zona con un simbolo di ancora gialla.

Avvicinamento, pericoli

Tenere presente, prima di tutto, che nel Golfo di Palmas in presenza di maestrale il vento tende ad accelerare e ad essere rafficato.
Prestare molta attenzione, in avvicinamento, alla Secca della Vacca, attualmente segnalata da una bassa piattaforma di cemento (che probabilmente un tempo era la base di una meda) scarsamente visibile quando il mare è calmo.
Passare a S della Secca della Vacca.
Al largo di Porto Coaquaddus in passato c’era un allevamento ittico.
Al momento in cui scrivo di tale allevamento è rimasta solo una boa di segnalazione gialla, sormontata da una Croce di Sant’Andrea.
Un altro pericolo da non sottovalutare quando si naviga nella zona che va dal Canale di Carloforte a Capo Teulada, è il gran numero di galleggianti posizionati da pescatori poco rispettosi degli altri: spesso sono poco visibili, soprattutto con mare mosso.
Di notte, poi, è assolutamente impossibile individuarli.
L’ingresso nella rada è diretto.

Ancoraggio

 

La rada è ben riparata da W e SW.
Il maestrale tende ad aprirsi a ventaglio nel golfo di Palmas ed il ridosso, con flussi di NW, tende ad essere meno buono di quanto potrebbe sembrare: si alza una leggera risacca piuttosto nervosa e fastidiosa.
Dunque con previsioni di maestrale, meglio spostarsi a Porto Torre Cannai, oppure nella cala della spiaggia di Capo Sperone oppure a Porto Pino.
Ancorare appena al largo dei gavitelli che delimitano la zona dedicata alla balneazione su un fondale di 8-10 metri, cercando di rimanere su sabbia ed evitando le alghe.
La limpidezza dell'acqua facilita la manovra.
In alta stagione la capitaneria di porto passa frequentemente a controllare che le imbarcazioni non siano troppo vicine alla spiaggia.
Si può ancorare sia nella parte S che in quella N della rada.
Alcune imbarcazioni ancorano di fronte alle rocce del capo che la delimita a N, su una ampia sacca di sabbia chiara.
Tale posizione è meno protetta dalla risacca.

 

L'ancoraggio è piuttosto ampio e la rada può ospitare parecchie imbarcazioni.
Il colore dell’acqua è molto piacevole ed invoglia al bagno.

 

 

La seguente fotografia ritrae alcune imbarcazioni ancorate nella parte N della insenatura.

 

Servizi a terra

Dalla parte centrale della spiaggia sporge uno scoglio, in prossimità del quale in estate viene montato un chiosco che ha funzione di bar/ristorantino e che affitta sdraio ed ombrelloni.

 

 

Accanto allo scoglio parte il corridoio di lancio, visibile in parte nella fotografia precedente. Il corridoio di lancio non sempre viene installato, l'ultima volta che siamo stati a Coaquaddus non c'era.
Se si vuole scendere a terra con il tender si può utilizzare il corridoio (quando c'è), ma non è possibile lasciare il tender sulla spiaggia, che è molto stretta e affollata.
In alternativa si può arrivare a terra avvicinandosi a riva a remi nella parte più a S della spiaggia, meno frequentata, e ancorare il tender a qualche metro dalla riva.
Dietro il chiosco parte un sentiero che porta alla strada.
Percorrendo la strada in direzione N si arriva ad un altro bar/ristorante di poche pretese.
Sulla spiaggia sono collocati bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti.

ll panorama sulla rada che si può ammirare dalla strada è molto piacevole.

Anche sulla precedente fotografia ho evidenziato i galleggianti bianchi che delimitano il corridoio (quando c'è).
La seguente fotografia, scattata all’alba, ritrae la parte N dell’ancoraggio.
Sullo sfondo la costa di Porto Pino.

 

 

 

 

 

 

 

 

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