Sicilia: Stretto di Messina

Stretto di Messina Stretto di Messina Maurizia Novelli

Ci è capitato molte volte di navigare nello Stretto di Messina, soprattutto durante i nostri trasferimenti verso la Grecia.

Si tratta di un passaggio emozionante sia perché evoca il ricordo dei mitici Scilla (mostro dalle dodici piedi e sei colli che terrorizzava Ulisse) e Cariddi (immenso vortice che provocava l’affondamento delle navi), sia perché comunque la programmazione di un suo attraversamento richiede una certa attenzione e cautela.

Senza scendere troppo nel dettaglio, mi limiterò, in questa sede a descrivere quanto ci è capitato di osservare navigando nello specchio di mare tra Sicilia e Calabria e a riportare i suggerimenti per una navigazione sicura e consapevole.

Traffico navale

La posizione dello Stretto di Messina è strategica perché consente di passare dal Tirreno Meridionale allo Ionio Meridionale senza circumnavigare tutta la Sicilia.

stretto messina 2 earth

 

Di conseguenza è evidente che il traffico di grandi navi commerciali che percorrono lo Stretto da N a S (e viceversa) è molto intenso.

stretto messina 3 traffico traghetti

Al traffico delle grandi navi si aggiunge il continuo passaggio dei traghetti che collegano la Sicilia alla Calabria e che attraversano lo Stretto da E a W (e viceversa).

Ovviamente, per ridurre al minimo il rischio di abbordi in mare, il traffico delle imbarcazioni è regolamentato come descriverò qui di seguito con l’aiuto della seguente mappa Navionics .

stretto messina 4 mappa  

Bisogna immaginare che lo Stretto sia diviso in due “corsie” da una virtuale “linea di mezzeria” rappresentata con una striscia viola nella precedente mappa.

Le unità che si stanno spostando verso S sono tenute a mantenersi a W di tale linea, e di conseguenza a navigare più vicine alla Sicilia.

Di contro, quelle che si stanno spostando verso N, si devono mantenere a E di tale linea e a navigare più vicine alla Calabria.

 

L’unico modo in cui si può passare da una “corsia” all’altra è quello di girare, in senso antiorario, intorno alla “rotatoria” rappresentata dal cerchio viola nella precedente mappa.

Alle imbarcazioni da diporto conviene navigare mantenendosi il più possibile vicino alla costa alla propria dritta, prestando una grande attenzione ai traghetti che attraversano trasversalmente lo stretto tra Messina e Villa San Giovanni: tener presente che i traghetti hanno in ogni caso la precedenza.

A scopo prudenziale, almeno nel tratto tra Capo Peloro e Messina è opportuno che le imbarcazioni a vela navighino con il fiocco ammainato, evitando in ogni caso andature di bolina a zig zag con frequenti e improvvisi cambi di rotta.

Inutile sottolineare che di notte le difficoltà aumentano considerevolmente (noi abbiamo sempre passato lo stretto di giorno).

Correnti

Lo Stretto di Messina è interessato da correnti dirette verso N e verso S(chiamate rispettivamente montante e scendente) che si alternano a momenti di stanca.

Tali correnti possono (soprattutto in occasione del novilunio e del plenilunio) assumere intensità notevoli (fino a circa 5 nodi), soprattutto nel tratto di mare che va da Capo Peloro (Sicilia) a Punta Pezzo (Calabria).

E’ opportuno programmare il passaggio tenendo conto di tali correnti.

Infatti affrontare il passaggio con vento, mare e corrente contrarie può risultare inutilmente pericoloso.

A tale scopo molto utile è consultare i siti che forniscono le tabelle delle intensità delle correnti, come il sito http://www.correntidellostretto.it

Navigando molto vicino a riva generalmente la corrente diminuisce di intensità.

Vortici e gorghi

Soprattutto con venti diretti contro corrente si instaura una fastidiosa onda corta e ripida abbinata a vortici e gorghi (chiamati anche bastardi), che possono essere pericolosi per piccole imbarcazioni.

La seguente fotografia è stata scattata in un momento di corrente montante abbinata a vento moderato da N: ben visibili i vortici che increspano la superficie del mare (che, per inciso, non hanno provocato alcuna difficoltà alla nostra imbarcazione, un 40 piedi, motore di 56 hp).

Sullo sfondo la costa siciliana in prossimità di Messina.

stretto messina 5 vortici

I venti

I venti tendono a incanalarsi lungo lo stretto e a provenire da N in estate, e da S in primavera e autunno.

Tenere anche presente il fatto che in tutta la zona dello Stretto i venti sono fortemente condizionati, come intensità e direzione, dalla conformazione orografica delle coste siciliana e calabra.

Ci è capitato più volte di navigare tra Messina e Siracusa in una strana situazione in cui si alternavano momenti di quasi totale assenza di vento a altri caratterizzati da forti raffiche di direzione imprevedibile che rendevano molto difficoltosa la regolazione delle vele.

Tale situazione tende ad aumentare in caso di tempo instabile.

Altre condizioni meteo

Nebbia e foschia, frequenti soprattutto nei mesi di maggio e giugno, costituiscono una situazione di pericolo.

Curiosità

Al traffico di grandi navi commerciali e traghetti va aggiunto quello delle barche da pesca dedite, generalmente, alla pesca del pesce spada.

Caratteristiche sono le passerelle, piccoli pescherecci dedicati appunto alla pesca del pesce spada, dotati di alte torrette per l’avvistamento dei pesci e di una lunga passerella a prua per arpionarli.

stretto messina 6 passerelle

Queste barche da pesca molto particolari sono molto spesso ormeggiate al porticciolo di Scilla e di Bagnara Calabra.

Termino l’articolo proponendo la seguente fotografia, che ritrae il caratteristico traliccio di Capo Peloro, visibile già dal largo, che domina l’ingresso N dello Stretto di Messina e lo rende facilmente riconoscibile.

stretto messina 7 capo peloro

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